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Indicizzazione e SEO del vostro sito con Wordpress

Indicizzazione e SEO del vostro sito con WordPress

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  • Abilita la compressione
  • Evita reindirizzamenti delle pagine di destinazione
  • Minimizza HTML

Ricordiamoci sempre che :

Google non ragiona come una semplice macchina in cui tutto il ranking ed i vari posizionamenti e penalizzazioni sono determinati da calcoli e algoritmi ma in cui anche il filtro umano contribuisce ad alterare i risultati delle ricerche.
Stiamo infatti parlando delle figure dei Google Quality Raters.

Che lo si voglia chiamare Search Quality Rater, Internet Assessor o Search Engine Evaluator questa figura non è altro che un utente selezionato da compagnie terze che cercano degli Indipendent Contractor, ovvero dei soggetti esterni per interpretare una query e valutare, dando un punteggio, una serie di landing page che vengono di volta in volta selezionate.

Indici qualitativi:

Secondo le ultime linee guida rilasciate a Novembre, le Highest Quality Pages sono pagine che hanno i seguenti attributi:

  • Un Main Content di alta o altissima qualità, nella misura in cui il sito lascia percepire un livello di autorevolezza assoluto nel proprio settore;
  • Un alto livello di E-A-T (ovvero l’acronimo di Expertise – Authoritativeness – Trustworthiness) e di attendibilità a livello di argomento e topic trattato nella landing page;
  • Una elevata reputazione (e quindi affidabilità) dell’autore del topic ed in generale del sito stesso.

Per quel che concerne il Main Content è necessario valutare il tipo di pagina davanti cui ci troviamo e provare a capire a che pubblico si rivolge e chi è l’autore della pagina. È una pagina ufficiale? Si rivolge ad utenti esperti o è più un contenuto di tipo amatoriale? E il sito si pone come autorità nell’ambito?

Ad esempio, un Brand che parla di un suo prodotto è da considerarsi essere la massima autorità in materia; con lo stesso ragionamento, anche un sito istituzionale che parla di un evento, piuttosto che di un’iniziativa o fornisce istruzioni ai cittadini può essere considerato Highest Quality, dal momento che è un organo di comunicazione ufficiale.

Per quel che riguarda la E-A-T, è qui che entra in gioco l’elemento prettamente più umano e antropologico, una delle ragioni per cui i Search Quality Rater devono avere nazionalità differenti e vivere da un certo numero di anni consecutivi nello stesso paese.

Quando si leggono gli argomenti della pagina e il modo in cui sono trattati, bisogna mettersi nei panni di un “utente medio”, conoscere il contesto di riferimento o quantomeno essere in grado di potersene fare un’idea nel giro di pochi click. Similarmente un Consulente SEO deve avere molti interessi o quantomeno essere capace di capire in poco i termini e i linguaggi utilizzati, le dinamiche ed il comportamento degli utenti di un determinato settore.

Ammettendo che non è possibile conoscere tutti i siti della rete e che sicuramente a tutti sarà capitato di trovare pagine e domini ad alta Authority e Rank che non si era mai considerato precedentemente ( vuoi perché non si ha familiarità con gli argomenti o semplicemente per pura causalità), avere dimestichezza con la rete, la società e la cultura generale di un paese, sapere dove andare a reperire le fonti per capire se un sito può avere i crismi per essere considerato autorevole, affidabile e può godere della fiducia di un utente sono tutti requisiti che un Search Quality Rater ed un Consulente SEO devono avere in comune.

E per quel che concerne la Reputazione il consiglio è fare sempre qualche test con delle ricerche-spia che siano indicative del sito che dobbiamo analizzare, sia a livello di OnSite (ad esempio, valutare se esistono contatti di riferimento e che tipo di contatti sono, oppure valutare se ci sono recensioni interne) che piuttosto a livello di OffSite (ovvero, cosa si dice sul resto della rete sul sito in questione).

Dietro ad ogni query c’è una volontà di ricerca: quando un utente compie una ricerca su Google lo fa già con un filtro inconscio. Le query e i risultati di ricerca non sono elementi neutri, ma alla loro base dobbiamo sempre presupporre delle intenzioni di ricerca, ovvero aspettarci che l’utente scarterà a priori i risultati che non ritiene utili sapendo già quello che intende trovare. Ed è qui che un Consulente SEO deve iniziare a drizzare le antenne.

Immaginiamo che un utente abbia digitato “red bull”: siamo sicuri che lo abbia fatto avendo in mente il brand? E se invece era interessato a trovare informazioni o foto sulla macchina di formula 1 ?

L’esempio in questo caso è molto grossolano e semplicistico ma è fatto per mostrare prima di tutto come ogni user abbia pre-figurato il risultato che si aspetta.

Ma proviamo a rendere più complesse le cose: se uno utilizzasse la query “redd bull bevanda” o “redd bull Taurina” , quale sarebbe la Landing Page che più risponde alle esigenze di questa ricerca?

Sarebbe più funzionale una Pagina molto descrittiva e testuale che illustra il prodotto o sarebbe più utile ed efficace una pagina in stile ecommerce con tutte le bevande prodotte dall’azienda o tutte le varianti di “red bull” pronte per essere cliccate ed acquistate?

Come dicevamo, c’è un intento alla base, che può essere informativo (conoscere le caratteristiche o le varianti di un prodotto) oppure manifesta la volontà di compiere un’azione (comprare quel determinato tipo di bevanda).

Questo significa che quando andremo a pensare e ad ottimizzare pagine interne di un sito dobbiamo anche valutare l’intenzione dell’utente: se dobbiamo realizzare una conversione, una pagina illustrativa con molti caratteri rischia di non essere adatta e forse un’impostazione in stile e-commerce, con pagine e categorie già ordinate, poco testo e molte foto a impatto possono essere la scelta migliore.

Ma siamo pur sempre nel campo delle ipotesi, nel campo della Consulenza SEO oltre ad un certo gruppo di conoscenze e nozioni consolidate si entra nel campo degli esperimenti ed è per questo che avere alcuni siti civetta per poter mettere alla prova le proprie teorie è sempre buona prassi.

Ad ogni modo, da queste linee guida emerge che le intenzioni con cui devono essere valutate le Landing Page sono:

  • Know Query, che manifestano l’intenzione di avere informazioni;
  • Do Query, sono query che presuppongono la volontà di compiere un’azione;
  • Website Query, ovvero nella query è esplicitato un sito che si intende navigare;
  • Visit-in-person Query, le query che sono digitate con lo scopo di trovare un posto preciso o ottenere informazioni prossime al luogo in cui è avvenuta la ricerca (importante soprattutto per la ricerca da Mobile);
  • Queries with Multiple User Intents, sono le query miste che possono contenere due o più delle intenzioni precedenti.

Bisogna tenere conto che queste varianti di query o meglio reting , devono essere valutate caso per caso e soprattutto con query complesse: sono appunto i casi più ambigui che devono essere interpretati nel migliore dei modi.

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