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Trasferimento dominio, cosa fare se il provider non risponde

social media marketing

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&NewLine;<h2 class&equals;"wp-block-heading">Trasferimento dominio senza auth-code&quest; E&&num;8217&semi; possibile&excl; Infatti&comma; se il provider non collabora e oppone resistenza alle richieste legittime dell&&num;8217&semi;utente&comma; esistono alcune strade alternative percorribili che permettono comunque di ottenere il codice di autorizzazione e avviare il trasferimento del nome a dominio senza ulteriori intoppi<&sol;h2>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>l <strong>trasferimento dominio<&sol;strong> dovrebbe essere per l’utente una pratica amministrativa senza troppi intoppi&period; Il condizionale è però d’obbligo&comma; in quanto accade che il provider che gestisce il nome a dominio&comma; si rifiuti di aggiornare lo stato di indisponibilità del dominio stesso &lpar;<strong>Registrar-Lock<&sol;strong>&rpar; o&comma; ancora peggio&comma; non fornisca il codice di autorizzazione &lpar;<strong>Auth-Code<&sol;strong>&rpar; affinché il nuovo gestore possa subentrare nell’amministrazione del nome a dominio e l’utente possa così iniziare un nuovo rapporto contrattuale con un provider differente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Al di là dei domini &period;EU&comma; che non richiedono il codice di autorizzazione&comma; per tutte le altre estensioni&comma; il provider <strong>è obbligato a fornire il codice<&sol;strong> su richiesta dell’effettivo proprietario del nome a dominio&comma; collaborando quindi&comma; suo malgrado&comma; alla perdita della gestione del nome a dominio&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ricordiamoci che corriamo un grave rischio ad avere per la nostra azienda un dominio di tipo eu in quanto chiunque potrebbe richiedere il cambio mantainer e crearci un serio problema&period; mettiamo sempre il lock sul trasferimento del dominio in modo tale da poterlo fare solo noi e a nostra discrezione&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Qualora questa collaborazione non avvenga e il provider opponga resistenza al rilascio del codice di autorizzazione&comma; l’utente ha comunque alcuni mezzi alternativi con cui dissuadere il provider a mantenere un comportamento poco corretto&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La prima operazione da svolgere&comma; se non si è già proceduto in tal senso&comma; è<strong> l’invio di una missiva via fax&comma; raccomandata A&sol;R o PEC<&sol;strong> alla società del provider&comma; dove si chiede di procedere alla richiesta legittima di invio del codice di autorizzazione per avanzare con il trasferimento del dominio&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Qualora questi mezzi non sortiscano alcun tipo di effetto&comma; è possibile andare oltre il provider&comma; <strong>contattando direttamente il Registrar per il nome a dominio<&sol;strong>&period; Nella maggior parte dei casi&comma; infatti&comma; queste due entità sono separate&period; Per scoprire chi è il Registrar del proprio nome a dominio&comma; è sufficiente effettuare un’interrogazione al database <strong>Whois<&sol;strong>&comma; tramite uno strumento come DomainTools&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nel pannello <em>Whois record<&sol;em> o nella scheda <em>Registration<&sol;em> è possibile consultare tutti i dati relativi al Registrar del proprio dominio&comma; comprensivi di indirizzo Web o&comma; ancora meglio&comma; di indirizzo email dove contattarlo&period;<&sol;p>&NewLine;

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