Presso il nostro laboratorio potete trovare molti computer portatili sia nuovi che usati e la possibilita’ di permutare il vostro usato con un altro usato o con un laptop nuovo. La maggior parte dei nostri usati seguono una nostra garanzia di 6 mesi.
Storia
Alan Kay con il prototipo del Dynabook
Mentre la diffusione dei personal computer divenne più capillare alla fine degli anni settanta, iniziò a nascere l’idea del personal computer portatile. Un «manipolatore di informazioni portatile» venne immaginato da Alan Kay al Xerox PARC del 1968,e venne descritto in una sua pubblicazione del 1972 come “Dynabook”.
Il progetto IBM SCAMP (acronimo di Special Computer APL Machine Portable), venne mostrato nel 1973. Questo prototipo era basato sul processore PALM (acronimo di Put All Logic In Microcode).
L’IBM 5100, il primo computer portatile disponibile, apparve nel settembre del 1975, ed era basato sul prototipo SCAMP.[5]
L’Epson HX-20
Con la diffusione delle macchine con CPU a 8-bit, il numero dei portatili aumentò rapidamente. L’Osborne 1, lanciato nel 1981, usava il processore Zilog Z80 e pesava 10.7 kg. Non disponeva di batteria, aveva un monitor da 5″ a tubo catodico e un floppy drive da 5,25″. Nello stesso anno venne annunciato il primo portatile facilmente trasportabile, l’Epson HX-20. L’Epson disponeva di un monitor LCD, una batteria ricaricabile e di una stampante per scontrini, tutto questo in 1.6 kg di peso. Oltre a questi due anche la RadioShack e la Hewlett Packard iniziarono la produzione di computer portatili in questo periodo.
Un vecchio portatile del 1986 (Un Toshiba T1100+ con CPU Intel 8OC86)
Il primo computer portatile ad utilizzare la chiusura a sportello apparve nei primi anni ottanta. Il Dulmont Magnum venne lanciato in Australia tra il 1981 ed il 1982, ma non venne lanciato nei mercati internazionali prima del 1984. Il GRiD Compass 1100 dal costo di $8,150 ($18.540 con l’attuale inflazione), lanciato nel 1982, venne utilizzato principalmente dalla NASA e per scopi militari. Il Gavilan SC, lanciato nel 1983, è stato il primo computer portatile definito laptop dal suo produttore. Dal 1983 in poi, molte nuove tecniche di input furono sviluppate ed incluse nei computer portatili, tra queste il touchpad (Gavilan SC nel 1983), il Trackpoint (IBM ThinkPad 700 nel 1992) e riconoscimento della scrittura (Linus Write-Top, nel 1987). Alcune CPU, come ad esempio l’Intel i386SL del 1990, vennero progettate per consumare meno energia per prolungare la durata della batteria dei computer portatili, ed erano supportate da funzionalità a risparmio energetico come lo SpeedStep della Intel e il PowerNow! dell’AMD.
I monitor iniziarono ad essere VGA a partire dal 1988 (il Compaq SLT/286) ed i monitor a colori iniziarono ad essere la norma a partire dal 1991 con aumento di risoluzione e di dimensione dei monitor fino all’introduzione del primo 17″ nel 2003. Gli hard disk iniziarono ad essere installati sui portatili, anche grazie all’introduzione del formato da 3,5″, alla fine degli anni ottanta, e divennero comuni con l’introduzione dei dischi da 2,5″ e anche più piccoli nel 1990. Lettori ottici CD-ROM seguiti dai masterizzatori e lettori DVD e successivamente dai lettori Blu-Ray, divennero comuni a partire dai primi anni duemila.
Nel marzo del 2011, la Lenovo ha costruito il primo computer portatile a comando oculare utilizzando la tecnologia di tracciamento della pupilla della Tobii. Una piccola videocamera integrata traccerà la posizione della pupilla che come un mouse potrà selezionare, puntare e scrollare. Sono anche previsti dei giochi completamente comandati dalle pupille oculari.
Descrizione
Il suo costo relativamente elevato è determinato dai componenti elettronici che lo compongono: essi, anche se simili a quelli di un desktop, sono miniaturizzati e ottimizzati per un minore consumo di energia. Generalmente le periferiche integrate sono molto numerose (questo ovviamente caratterizza un prezzo maggiore del PC assieme alla potenza stessa), quali webcam, lettore di memory card, masterizzatore, antenna Wi-Fi ecc.
Una delle caratteristiche più qualificanti del portatile è il peso il quale è influenzato da:
dimensioni dello schermo;
tipo di batteria installata;
presenza di componenti interni (es: drive CD, disco rigido ecc.);
alimentazione;
materiale con il quale è assemblato (plastica, alluminio o magnesio).
La maggior parte dei portatili utilizza uno schermo a cristalli liquidi (LCD). Come periferica di puntamento utilizza un touchpad; i modelli più vecchi (fino a tutti gli anni novanta) utilizzavano frequentemente una trackball o una specie di piccolo joystick; alcuni computer usano anche come dispositivo di puntamento il trackpoint; i modelli recenti possono usare un mouse senza filo, con interfaccia USB o bluetooth. Le tastiere, generalmente, dispongono un numero inferiore di tasti rispetto ad un modello tradizionale.
In casi particolari, quando serve massima potenza elaborativa unita ad un grande schermo, il tutto agevolmente trasportabile, si ricorre a modelli non propriamente leggeri ma comunque trasportabili; sono da tempo in commercio portatili con schermo da 17″ e addirittura 20″.
Di solito il portatile è alimentato da una batteria ricaricabile (al litio, nei modelli più recenti) che ne permette l’utilizzo dove non è possibile usare altre fonti elettriche.
Una sottoclasse particolare dei portatili è costituita dai computer ultraportatili (o subnotebook) che sono computer destinati ad una utenza molto mobile: peso inferiore a due chilogrammi, dimensioni ridotte (in particolare quella dello schermo) e dischi più piccoli rispetto ai comuni computer portatili.
Una famiglia particolare di portatili è rappresentata dai Tablet PC, ovvero PC portatili sul cui schermo l’utente può scrivere a mano mediante una penna, come se fosse fatto di carta. Alcuni Tablet PC di Dell (ad esempio il Dell Latitude XT) e HP possiedono anche funzionalità multitocco.
Generalmente molti componenti o schede sono integrate, ma la scheda video, che originariamente e nella maggior parte dei casi è integrata in alcuni casi è sostituibile o affiancabile con un’altra, in questi casi la scheda madre deve avere un attacco Dell Slot (permette la sostituzione della scheda video), ATI Axiom (permette la sostituzione della scheda video) e “NVIDIA MXM” (generalmente affianca una scheda grafica integrata)
Con il trascorrere degli anni la differenza nelle prestazioni tra PC fisso e portatile (con caratteristiche paragonabili ovviamente) si sono praticamente annullate, causa ed effetto della maggior diffusione rispetto al passato.
Tipologie
Varie sono le tipologie di computer portatili che si sono affermate nel corso dei decenni. In linea generale, considerando computer portatili prodotti nello stesso periodo, minore ingombro del computer corrisponde a funzionalità e prestazioni del computer più limitate. I computer portatili più grandi hanno le dimensioni di una valigia di media grandezza. Altre tipologie di computer portatili sono caratterizzate da dimensioni mediamente inferiori:
laptop computer;
notebook computer;
tablet computer;
computer palmare.
Moderno computer portatile di grandi dimensioni destinato all’ambito industriale
Computer portatile di grandi dimensioni
I computer portatili di grandi dimensioni, non solo hanno le dimensioni di una valigia di media grandezza, ma, vengono anche trasportate come esse: una maniglia, fissata al case del computer, facilita il trasporto a mano del computer. Gli anni ’80 del XX secolo rappresentano il periodo di maggiore diffusione dei computer portatili di grandi dimensioni. Oggi, grazie agli straordinari passi avanti compiuti dalla microelettronica, le funzionalità e le prestazioni a cui si deve rinunciare non scegliendo tali computer portatili sono irrilevanti per la maggior parte delle persone. Di conseguenza i computer portatili di grandi dimensioni oggi sono utilizzati solo in ambiti particolari (principalmente in ambito industriale e in ambito militare). Ambiti nei quali sono richieste funzionalità e prestazioni che attualmente non è possibile realizzare con ingombri minori.
Laptop computer
Anni ’80 del XX secolo: un IBM 5140, un laptop non appartenente alla sottotipologia del notebook
Il laptop computer (ellissi molto utilizzata: «laptop») è un computer portatile adatto ad essere utilizzato mentre si sta seduti o semisdraiati e lo si tiene in grembo. Concretamente ciò corrisponde alle seguenti due caratteristiche: un peso sufficientemente contenuto; tutte le principali componenti hardware del computer formano un blocco unico anche mentre il computer viene utilizzato.
La principale sottotipologia di laptop computer è il notebook computer. Per lo stesso motivo per cui i computer portatili di grandi dimensioni oggi sono utilizzati solo in ambiti particolari, i laptop computer prodotti oggi sono tutti notebook computer. Gli anni ’80 del XX secolo rappresentano anche il periodo di maggiore diffusione del laptop computer non appartenente alla sottotipologia del notebook computer.
Ergonomia
Nonostante il laptop computer sia un computer portatile adatto, per dimensioni e forma, ad essere utilizzato mentre lo si tiene in grembo, tutti i produttori di laptop computer sconsigliano fortemente di appoggiare il laptop computer, mentre è in funzione, su una qualsiasi parte del corpo umano. Il laptop computer potrebbe infatti raggiungere temperature elevate. Inoltre si potrebbe ostruire involontariamente eventuali prese d’aria presenti nel laptop computer, contribuendo ad un aumento della temperatura, con possibili conseguenze negative sia per il computer che per la persona che lo porta in grembo.
Laptop anti-danno
Dato il loro crescente utilizzo in ambienti poco consoni quali cantieri ed officine, sono sempre più diffusi laptop impermeabili o in materiali che consentono una maggiore resistenza agli urti.
Notebook computer
Moderno notebook
Il notebook computer (ellissi molto utilizzata: «notebook») è una sottotipologia di laptop computer che si contraddistingue per essere costituita da due blocchi hardware di dimensioni simili e collegati tra loro mediante una o più cerniere che ne permettono la sovrapposizione o l’allontanamento (in modo simile a quanto succede con le pagine di un quaderno).
In particolare, quando il computer non si utilizza, i due blocchi possono essere sovrapposti in modo da risparmiare spazio e facilitare il trasporto del computer. Quando si utilizza il computer è necessario invece allontanare i due blocchi. Nel blocco superiore risiede infatti il display mentre nel blocco inferiore risiede la tastiera (rispettivamente la principale interfaccia utente di output e la principale interfaccia utente di input del notebook computer) e solo allontanando i due blocchi il dispay e la tastiera sono utilizzabili. Un ulteriore beneficio che si ottiene sovrapponendo i due blocchi è quello di protezione del display e della tastiera: due componenti del computer particolarmente delicate.
Il notebook computer è caratterizzato da dimensioni mediamente inferiori rispetto a quelle del laptop computer.
Differenze tra portatile e PC fisso
Vantaggi
Il primo vantaggio che si nota acquistando un portatile consiste nella comodità di trasporto. Le avanzate tecnologie di risparmio energetico consentono una discreta durata delle batterie, permettendo un uso del computer anche in particolari situazioni quali l’impossibilità di connettersi alla rete elettrica, l’uso in cantieri, ecc.
Un’altra comodità riguarda anche il minor ingombro, e generalmente hanno anche una maggiore silenziosità.
Le prestazioni inoltre sono molto simili a quelle di un PC desktop a parità di configurazione hardware; e grazie alla diffusione dell’USB è possibile collegare qualsiasi periferica che rispetti lo standard USB, anche tramite l’ausilio di appositi.
I prezzi negli ultimi anni sono molto diminuiti, questo consente di trovare numerosi modelli e marche nelle grandi distribuzioni commerciali; da menzionare che nel terzo trimestre del 2008, le vendite mondiali di computer portatili hanno superato quelle dei PC da tavolo.
I modelli più recenti ed appartenenti alla fascia più alta utilizzano per l’archiviazione dati, in sostituzione dei tradizionali dischi rigidi magnetici, i dischi a stato solido (SSD), consentendo una maggiore velocità di accesso ai dati, silenziosità, nonché riduzione di consumi, calore e rumorosità.
Svantaggi
Rispetto ad un PC desktop tradizionale, il principale svantaggio di un portatile riguarda la limitata possibilità di sostituire i componenti per aumentare le prestazioni (come la scheda video) e in caso di guasti la difficoltà di reperire le parti di ricambio specifiche del modello o della serie, quale ad esempio il lettore DVD o il monitor. Queste limitazioni costringono spesso all’acquisto di un nuovo modello, costringendo il consumatore ad un maggior esborso economico. Inoltre le aziende di produzione dei vari notebook e le aziende di produzione delle schede grafiche non sono riuscite a creare una connessione interna nel notebook in modo da poter sostituire la GPU con un altro modello più performante con facilità. Per quanto riguarda l’uso del PC portatile in postazioni fisse e per lunghi periodi di impegno, si sconsiglia questo apparecchio per la scomoda posizione lavorativa dovuta alle geometrie specifiche dell’apparecchio, che non consentono posizioni «congrue» alle linee guida del D.Lgs. 81/08 e quindi di difficile adattabilità alle norme ergonomiche applicabili all’uso dei PC fissi, composti da parti adattabili (distanza del video dagli occhi, posizione della tastiera, uso del mouse, ecc.).
Differenze tra PDA e PC
La differenze più macroscopiche tra PDA (Personal Digital Assistant, cioè un computer palmare) e PC riguardano la dimensione e il peso (un PDA ha in media una grandezza 120mmx80mmx17mm, e pesa intorno ai 180 grammi). Queste caratteristiche influenzano l’estetica e la portabilità, ma allo stesso tempo hanno un ruolo significativo nella realizzazione di applicativi per questi dispositivi. Infatti i programmi che usiamo sui normali PC sono studiati per degli schermi con risoluzione di 800×600 o 1024×768, mentre i palmari più recenti arrivano al massimo a 800×480, di conseguenza le applicazioni per PDA devono essere appositamente studiate e progettate per tali dispositivi.
Anche l’hardware dei PDA presenta delle differenze rispetto a quello dei PC. Innanzitutto i palmari non dispongono di Hard Disk (tranne alcuni Palm), ma memorizzano le informazioni permanenti sulla ROM, o sulle schede di memoria (solitamente SD oCF). I palmari, fatta eccezione di quelli più recenti, non dispongono di porte USB, quindi per collegare delle periferiche (come una tastiera o un modulo GPS) si ricorre allo slot CF, o alla connessione Bluetooth.
Differenze tra Netbook e UMPC
I Netbook sono una «versione in miniatura» di un normale notebook, e quindi ne conservano la forma: tutti hanno una tastiera fisica e uno schermo privo di funzionalità touch screen. Per contro gli UMPC (ovvero computer ultra portatili di dimensioni a metà strada tra quelle di un palmare e di un tradizionale notebook) ereditano alcune soluzioni tipiche dei palmari, come l’assenza di una tastiera fisica, oppure la presenza di tastiera a scomparsa con apertura a scorrimento, inoltre molto spesso sono dotati di schermo touch screen. L’altra differenza tra un Netbook e UMPC è il prezzo: i primi sono decisamente più economici dei secondi (di solito è possibile acquistare un Netbook per meno della metà del prezzo medio di un UMPC). Alla maggiore economicità è ovviamente legata una minore potenza di calcolo e di memoria dei Netbook.
Differenze tra Netbook e MID
Concettualmente, i Netbook sono molto simili ai cosiddetti Mobile Internet Device (spesso abbreviati in MID) che sono alcuni particolari UMPC anch’essi destinati soprattutto alla navigazione, il cui sviluppo è stato portato avanti nel corso del 2007 da parte di Intel. La principale differenza risiede nelle dimensioni fisiche; mentre i MID sono derivati dagli UMPC e hanno quindi dimensioni molto contenute con schermi tra i 4 e i 7 pollici e spesso in formato tascabile, in genere i Netbook derivano dai portatili di piccole dimensioni e integrano sempre e comunque la tastiera (spesso assente nei MID); anche lo schermo è più grande in questi dispositivi, in genere compreso tra i 7 e i 10,2 pollici.
Differenze tra UMPC, palmari e notebook
Sono stati precursori degli UMPC quelli che nei primi anni novanta venivano chiamati sub-notebook. Nel 1991 è il PowerBook 100 targatoApple la prima di queste macchine; poi dopo un anno venne Olivetti con un prodotto made in Asia (per cui esisteva un clone quasi identico), il Olivetti Quaderno[22] del 1992, dotato di LCD monocromatico e una tastiera di ottima fattura, si differenziava dal notebook per dimensione (da A4 ad A5) e peso. Il primo modello aveva dei programmi proprietari di pessima qualità, ma solo ad installarci un DOS e un Works fece la gioia dei possessori più del successivo a matrice passiva e scala di grigi equipaggiato con Windows 3.1, ma meno immediato e più vorace di energia (la batteria è l’autentico tallone d’Achille di questi prodotti). Seguendo l’esempio di quest’ultimo nacquero una serie di ibridi che erano più dei notebook leggeri (il più assimilabile agli UMPC era il Libretto di Toshiba) che degli ultra-mobili.
Dovette passare più o meno un lustro prima che si affacciassero prodotti simili e questi furono la categoria degli Handheld PC (o H/PC) appartenenti al progetto Jupiter Class di Microsoft Windows CE (i NEC Mobile Pro e i Compaq Journada, ad esempio). Sia in questo caso che nel più eclatante di Olivetti, i progettisti furono più lungimiranti dei responsabili del marketing le cui analisi e la scarsa intraprendenza fecero affossare questi prodotti a vantaggio, nel caso del Quaderno, dei notebook e dei palmari, in quello degli H/PC. I consumatori che allora fecero fatica a comprendere i vantaggi di questi oggetti e ancor di più le politiche di mercato, oggi hanno orientamenti più maturi, prova ne sia l’incredibile successo riscontrato a partire dalle fine del 2007 dai dispositivi Netbook (per alcuni versi simili agli UMPC, anche se più economici e meno simili ad un palmare) come l’Eee PC di Asus. Ad ogni proposta di mercato corrisponde un nuovo battesimo e forse quello degli UMPC avrà più fortuna dei predecessori.
Alla luce di tali precedenti, quando Microsoft presentò il primo dispositivo UMPC incontrò l’opinione comune che queste soluzioni avrebbero faticato a trovare il proprio spazio nel mercato. Ai tempi infatti non era ancora chiaro quale sarebbe potuta essere la reale utilità di un sistema del genere dato che le 2 esigenze estreme (totale portabilità e maggiore potenza di elaborazione) erano di fatto soddisfatte dai palmari e dai notebook. Sembrava quindi che gli UMPC fossero una sorta di rielaborazione di concetti già presenti sul mercato e di conseguenza superflui (o ridondanti).
In realtà, è proprio la loro caratteristica di essere un «ibrido» tra i palmari e i notebook che farà diventare, forse, in futuro gli UMPC sempre più importanti. Secondo alcuni esperti del settore, è addirittura possibile che nel giro di pochi anni tali soluzioni possano sostituire completamente i palmari.
Gli UMPC infatti, sono dispositivi del peso di circa 800 g – 1000 g che a differenza dei palmari integrano un comune sistema operativo da PC e non uno dedicato. La grande limitazione degli attuali palmari infatti, deriva dal fatto che i loro sistemi operativi, come Windows Mobile o Windows CE, sono decisamente più limitati nelle funzionalità e nella compatibilità rispetto alle tradizionali versioni di Windows presenti nei normali PC. Un UMPC coniuga quindi un peso e delle dimensioni leggermente superiori a quelle di un palmare con una normale versione di Windows, come Windows XP o Windows Vista (quest’ultimo è stato per la prima volta fornito da Medion nel gennaio 2007) garantendo quindi al proprio utente la completa interoperabilità con altri sistemi.
Mobile computing
Mobile computing è un termine generico che descrive la propria capacità di utilizzare tecnologia senza restrizioni, facilitati da apparecchiature informatiche di tipo mobile (termine inglese, scritto come l’omografo italiano, ma pronunciato [mob’ail]).
A partire dagli anni novanta, sono stati introdotti molti tipi di mobile computer, tra cui:
Computer palmare o semplicemente palmare (o anche PDA, acronimo dell’inglese Personal Digital Assistant, letteralmente «assistente digitale personale»
Smartphone
UMPC
Tablet
Si presentano naturalmente con alcune limitazioni:
Insufficienza dell’ampiezza di banda
Standard di sicurezza
Consumo energetico
Interferenze nella trasmissione
Danni potenziali alla salute
Interfaccia umana con l’apparecchiatura
Fattore mobilità
Il fattore mobilità è uno standard e un parametro di riferimento dell’industria informatica per la valutazione delle prestazioni in termini di mobilità nel campo dei vari tipi di computer mobili. Per l’utilizzo in mobilità dei computer contano soprattutto tre aspetti: l’autonomia delle batterie, il peso e la robustezza.
Per determinare il fattore mobilità semplificato viene presa in considerazione l’autonomia della batteria di un computer in relazione al suo peso, compreso di batteria, espresso in chilogrammi; il calcolo del fattore mobilità ampliato si ottiene dalla moltiplicazione del fattore semplificato per la resistenza alla compressione del computer espressa in kgf. Sulla base di questi parametri è possibile confrontare i diversi modelli di una stessa classe di computer mobili in modo assolutamente trasparente. Con il fattore mobilità i singoli valori di eccellenza passano in secondo piano, poiché è possibile ottenere ottime valutazioni solo in virtù di un equilibrio dei tre fattori prestazionali più importanti per la mobilità (autonomia, peso e robustezza).
La nostra azienda di informatica si distingue per professionalità e impegno nella risoluzione di problemi informatici offrendo assistenza tecnica informatica, riparazioni pc ibm ed altro.