<h2 class="wp-block-heading">Il software open source è patrimonio intangibile dell’umanità</h2>



<p>Nei giorni scorsi, a <strong>Parigi</strong>,<br>alla presenza del Presidente della Repubblica Francese François Hollande, <strong>UNESCO</strong> ha firmato un accordo con INRIA legato al progetto Software Heritage,<br><strong>che ha l’obiettivo di conservare il codice sorgente del software open source</strong>, e per questo motivo viene riconosciuto come patrimonio intangibile dell’umanità.</p>



<div class="wp-block-image size-full wp-image-564"><figure class="aligncenter is-resized"><img src="http://blog.giotech.net/wp-content/uploads/2017/03/Wordpress_logo.png" alt="wordpress consulenza informatica" class="wp-image-564" width="410" height="255"/><figcaption>wordpress consulenza informatica</figcaption></figure></div>



<p>Software Heritage è nato su iniziativa di Roberto Di Cosmo e Stefano Zacchiroli,<br>e contiene già tutto il codice sorgente dei principali progetti di software libero, che rimarranno a disposizione di tutti coloro che ne faranno richiesta –<br>sviluppatori, e anche aziende e singoli utenti – per l’eternità.</p>



<p>Questo significa che <strong>UNESCO ha riconosciuto il valore del software open source,</strong><br>che deve essere protetto e conservato in quanto strumento di conoscenza.<br>Valori, questi, che differenziano il software open source dal software proprietario.</p>



<p>Infatti, il primo nasce dalla condivisione della conoscenza degli sviluppatori, e da una gestione trasparente del codice sorgente, che<br>– in quanto condiviso – offre la possibilità di sviluppare altro software, dando origine a una spirale virtuosa senza soluzione di continuità.<br>Il contrario del software proprietario, che basa il proprio valore sull&#8217;offuscamento del codice sorgente.</p>



<p>Un riconoscimento che arriva nel momento in cui il software open source viene riconosciuto per il proprio valore anche da aziende<br>– come Microsoft – che erano arrivate a definirlo come un cancro,<br>e che oggi sponsorizzano Software Heritage proprio perché riconoscono l’enorme portata culturale del progetto.</p>

open source patrimonio dell’umanità

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